presentazione
6. Immagine e materia : loro dipendenza

 

Questo brano è estrapolato dal testo “Il pensiero visivo “di Arnheim (1969); egli sostenendo la tesi della percezione visiva quale facoltà della mente, scrive: “Senza alcun dubbio la civiltà occidentale ha grandemente profittato della distinzione tra il mondo obbiettivamente esistente e la percezione di esso. Si tratta di una distinzione che fissò la differenza tra il fisico e il mentale. Fu l'inizio della psicologia. La psicologia, come è poi venuta a praticarsi, ci ha messo in guardia contro l'ingenua identificazione tra il mondo che percepiamo e il mondo che <realmente> è; (…)”. Il passo del testo “ Teoria del restauro “ di Cesare Brandi (1963), mentre tratta della materia dell'opera d'arte afferma, trattando l'argomento dal punto di vista del restauratore: “la distinzione di queste due accezioni fondamentali pone altresì il concetto della materia dell'opera d'arte, non diversamente ma più inseparabilmente di quello che è il verso e il retto della medaglia. E' chiaro che l'essere immagine in prevalenza o in prevalenza materia saranno due funzioni,(…) di cui l'una non contraddirà normalmente l'altra, senza che con ciò possa escludersi un conflitto. “ Con questo principio di base dualistica, possiamo affermare quindi una distinzione tra oggetto materialmente inteso, e il suo effetto, sì visivo, ma fondamentalmente intellettuale ed emozionale all'interno della realtà del fruitore. Nel considerare la materia visiva come percezione mentale, o, come la chiameremo noi, immagine del reale, andremo a costruire un ponte tra la percezione e la materialità su cui ha bisogno di appoggiarsi ogni opera dell'intelletto umano, escluse le opere rientranti nella casistica delle tradizioni orali, per esprimere le sue qualità. L'opera infatti ha in sè racchiuso un messaggio che l'autore aveva intenzione, più o meno conscia e più o meno velata, di esprimere; questa esperienza e intenzione ha in sè il bisogno di un veicolo con cui arrivare a destinazione, questo è la materia con cui esso stesso è elaborato. La scelta dei materiali di lavorazione ha quindi uno specifico fine comunicativo e ne va ad influenzare anche in maniera sostanziale l'immagine che se ne viene a fruire. La cosa diviene interessate se guardata anche sotto un'altra prospettiva. Poniamo ad esempio il caso di una croce di legno; La nostra lettura di questa realtà vedrà prima la sua immagine di croce e il simbolo che essa ci rappresenta, poi in seconda analisi andrà a scandagliare la sua materia legno: significa che il messaggio ha svolto la sua funzione di trasferire sensazioni. L'immagine ha avuto il predominio sulla materia . Altro esempio è il caso di una statua di marmo. Identificare in un caso del genere la differenziazione tra immagine e struttura diventa troppo arduo in quanto inestricabilmente connessi. Qui allora ci sarà in aiuto il soggetto esplicitato dall'opera. Altro caso un dipinto su tela visto attraverso una foto o altro apparato. Ogni opera agisce se correlata ad un supporto materiale adeguato, sensibile allo scopo prefissato dall'opera. La fisicità offre all'immagine un passato, o una memoria alla quale al momento della visione ogni fruitore si ricollega. “ La mente raccoglie infatti l'informazione, e la rielabora. (…) la collaborazione tra il percepire e il pensare, nella cognizione, risulterebbe incomprensibile se quella separazione esistesse” (Arnheim ,1969). L'immagine influenza la materia, in quanto è essa che sceglie la struttura su cu si andrà ad operare, ottenendo differenze sostanziali. Una statua di legno, o una pittura muraria utilizzano, tecniche , ingegni, trucchi e misure completamente differenti per ottenere la stessa forza comunicatrice. Nello stesso tempo la materia influenza l'immagine, in quanto ha già un immagine di se stessa che dovrà andare a dialogare con la resa finale dell'opera. Il pezzo di marmo lo si sceglie accuratamente, la venatura del legno deve rispettare delle linee, la morbidezza del cuoio sarà adatta per uno o un altro calco. La scelta quindi della materia con cui si intende lavorare, ha inizialmente un importanza strategica. L'applicazione di metalli o piume ha scopi e funzione chiaramente differenti, provocando situazioni differenti; la lisciatura o battitura del cuoio prepara sempre nuovi substrati per la colorazione.